Dolore Anale
- by Varriale Prof. Massimiliano
- 24 apr 2023
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Il dolore anale può essere logorante, anche se spesso deriva da cause non preoccupanti che si possono curare. Il suo nome scientifico è proctalgia. Il dolore anale può avere diverse caratteristiche e riconoscere varie cause.
La patologia emorroidaria è una delle cause principali del dolore anale, quando il prolasso emorroidario è di grado elevato, il rigonfiamento dei plessi emorroidari può essere accompagnato ad una situazione di infiammazione acuta (flogosi) che può talvolta complicarsi con una trombosi emorroidaria, cioè la formazione di un coagulo all’interno del gavocciolo emorroidario. Questa situazione aggrava in modo acuto il dolore emorroidario e, se non risponde alla terapia medica, può essere necessario un intervento di emorroidectomia.
Le ragadi sono un’altra causa importante di dolore anale, sono delle fissurazioni generalmente a localizzazione posteriore del canale anale, si accompagnano anche a bruciore e prurito esacerbati durante l’emissione delle feci. Il dolore anale può innescare dei meccanismi riflessi sui muscoli del pavimento pelvico portando ad una situazione di anismo o viceversa delle condizioni non sempre note possono portare ad una contrattura o mancato rilasciamento dei muscoli del pavimento pelvico che dà luogo ad una sintomatologia dolorosa (anismo).
Inquadrabili nell’ambito delle disfunzioni muscolari del pavimento pelvico, o dissinergia del pavimento pelvico, sono la proctalgia fugax e l’ ipertono sfinteriale: patologie queste che comunque si manifestano con il sintomo del dolore anale benchè derivino da cause diverse ovvero sovrapponibili tra loro a testimonianza che, nell’ambito della proctologia , ogni sintomo è espressione di cause concomitanti o diverse in ragione del diverso momento funzionale dei diversi organi che compongono l’ultima porzione digestiva.
In altri casi si possono formare degli ascessi perianali che sono delle raccolte di pus nella regione perianale e spesso sono una complicanza di malattie croniche intestinali come la malattia di Crohn o la rettocolite ulcerosa.
Queste raccolte, una volta diagnosticate devono sempre essere aperte ed evacuate (drenaggio) oltre ad essere trattate con adeguata terapia antibiotica.