Senso di pesantezza, dolore e bruciore anale: i fastidi più comuni.
- by Varriale Prof. Massimiliano
- 8 nov 2022
- 13438 Visualizzazioni
Tra tutti i fastidi legati all’apparato digerente, i più comuni sono: il senso di pesantezza, il dolore e il bruciore anale.
In questo articolo cercherò di analizzarli, scovando meccanismi, cause ed eventuali cure.
1. Senso di peso
Vi è mai capitato, pur non avendo problemi di stipsi o stitichezza funzionale, di percepire un senso di peso e non riuscire a evacuare, nonostante lo sforzo?
Frequentemente, in proctologia, si presenta questo quadro clinico che riconduce alla sindrome dell’ostruita defecazione. Spesso, si rivela proprio una situazione anatomica che impedisce il passaggio delle feci nel canale anale.
Vari possono essere i fattori che causano l’impedimento alla defecazione, ad esempio il prolasso della mucosa rettale, ovvero lo scivolamento del rivestimento interno dell’ultima parte dell’intestino. È qui che si crea un vero e proprio ostacolo meccanico.
Le cause dell’ostruita defecazione possono essere molteplici e i sintomi si rivelano molto comuni.
2. Il dolore anale
Il secondo dei fastidi che andiamo ad approfondire, il dolore anale, può avere diverse cause e caratteristiche.
Le principali cause sono:
-
la patologia emorroidaria, quando il prolasso emorroidario è di grado elevato. Infatti, il rigonfiamento dei plessi emorroidari può essere accompagnato da infiammazione acuta, flogosi, che può anche complicarsi in una trombosi emorroidaria, cioè la formazione di un coagulo all’interno del gavocciolo emorroidario.
Tutto il quadro appena descritto, aggrava in modo acuto il dolore anale e, talvolta, può rivelarsi necessario un intervento di emorroidectomia;
-
le ragadi, fissurazioni localizzate nella parte posteriore del canale anale, causano bruciore e prurito durante l’emissione delle feci e, quindi, dolore anale;
-
gli ascessi perianali, raccolte di pus nella regione perianale spesso complicanze di malattie croniche intestinali, come il morbo di Crohn o la rettocolite ulcerosa. Queste raccolte, una volta diagnosticate, devono sempre essere aperte e drenate, trattate poi con un’adeguata cura antibiotica.
Oltre al fastidio, vi è la possibilità che si inneschino dei meccanismi riflessi sui muscoli circostanti, la cui contrattura può essere, essa stessa, causa di una sintomatologia dolorosa detta anismo.
I muscoli interessati sono quelli del pavimento pelvico che possono presentare diverse disfunzioni muscolari o dissinergie dello stesso.
Tra le patologie legate al pavimento pelvico, si riconoscono la proctalgia fugax e l’ipertono sfinterale che causano dolore anale, anche se possono divenire da cause diverse e sovrapponibili tra loro.
Quasi sempre in proctologia il sintomo è espressione di più cause concomitanti e/o legate ai diversi organi che compongono l’ultima porzione digestiva.
3. Il bruciore anale
Abbiamo già trattato in uno scorso articolo il bruciore, o prurito, anale (puoi leggerlo qui). Oggi, però, andiamo ad approfondire questo sintomo, spesso derivato da uno stato infiammatorio del canale anale (proctite) e dovuto da molteplici cause.
Il fastidio, comunicato dal paziente in visita, si manifesta durante o subito dopo l’atto della defecazione, oppure dopo un lungo periodo seduti.
Analizziamo le cause più frequenti del disturbo:
-
la ragade, o fissurazione anale, vista in precedenza, è la causa più comune.
Essendo una ferita più o meno superficiale, possiamo distinguere due situazioni, quella in cui si manifesta esternamente e quella in cui si manifesta internamente.
La ragade anale come ferita superficiale ad eriopatogenesi multivariata della grandezza di mezzo centimetro di diametro, è circoscritta da tessuto intensamente arrossato, avente le caratteristiche del tessuto infiammatorio.
Prendiamo in esempio una situazione in cui l’aumento del tono dello sfintere anale, che complica il prolasso del muco emorroidario da stipsi, riduca il flusso sanguigno su tutta la sua superficie e generi, nel punto così detto di minor resistenza, una piccola ulcera da sofferenza vascolare (la ragade appunto).
Nel caso, invece, di una fissurazione anale interna, generalmente la causa dello stato infiammatorio è da ricercare in uno stato di criptite, che vede coinvolte le ghiandole della cripta, poste negli spazi compresi tra i gavoccioli emorroidari. Queste ghiandole hanno il compito di produrre il muco necessario alla lubrificazione del canale anale e che, qualora non funzionassero a dovere, determinano lo stato infiammatorio prima e la ragade poi, generando il bruciore;
-
la sindrome diarroica che, in base al numero di scariche giornaliere, provoca l’insorgenza di uno stato infiammatorio del canale anale;
-
le patologie che interessano l’ano possono causare, seppur come conseguenza, il prurito anale. Il colon irritabile o la trombosi emorroidaria, ad esempio. Quest’ultima con il prolasso del muco emorroidario di IV grado può essere associato a prurito anale e ano umido.
Vediamo ora i possibili trattamenti e consigli utili.
Sicuramente la pulizia frequente della regione anale è il primo step della terapia.
È consigliabile lavarsi effettuando un delicato massaggio con acqua tiepida tendente al freddo, mai ghiacciata né troppo calda, oltre che con saponi lenitivi, che abbiano un pH appropriato alla cute perianale.
Si rivelano buoni alleati il fluoro e le sostanze naturali estratte dall’aloe, dai capperi, dalla malva e dalla menta.
Inoltre, è consigliabile evitare l’utilizzo di pantaloni troppo stretti o il mantenimento della posizione seduta per troppo tempo, potrebbe rivelarsi utile l’utilizzo di una piccola ciambella e sicuramente muoversi o sgranchirsi le gambe per non restare nella stessa posizione.
Entrambe queste abitudini favoriscono la persistenza della sintomatologia infiammatoria.
È fondamentale servirsi di una corretta igiene alimentare che resta un caposaldo terapeutico indiscusso. Infatti il corretto apporto idrico, le fibre ed i fermenti lattici, determinano feci morbide, voluminose e soffici, tali da ridurre la sintomatologia e coadiuvare la terapia medica.
Sarà valutazione del medico, la possibilità di associare una terapia farmacologica antinfiammatoria con prodotti che agiscono esclusivamente a livello del colo-retto-ano. Da sottolineare in questo caso, un’attenzione in più per quanto riguarda possibili allergie ai farmaci.
Infine si può ricorrere alla terapia chirurgica.
Ricordiamo che il bruciore o il prurito anali, come il senso di peso o il dolore anale, sono sintomi e non la malattia. È importantissimo comprendere le cause per cui se ne soffre e affrontare una visita proctologica, il primo passo per una corretta diagnosi e per la conseguente terapia. Nonostante, infatti, sia importante l’informazione, è sempre opportuno rivolgersi a uno specialista.