Prolasso Rettale
- by Varriale Prof. Massimiliano
- 29 mar 2023
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Per comprendere la formazione di un prolasso è utile sapere che il retto è costituito da dei foglietti o strati che lo avvolgono e scorrono l’uno sull’altro. Lo scorrimento patologico di questi foglietti è alla base della formazione del prolasso, che può essere mucoso rettale o rettale completo.
Prolasso mucoso rettale: scivolamento durante l’evacuazione della mucosa (primo strato) nel retto per scorrimento sulla sottomucosa (secondo strato).
Prolasso rettale completo: gli strati della parete rettale possono scivolare uno sull’altro (come un canocchiale), spingendosi verso l’orifizio anale.
Cause
- Stipsi o stitichezza (sforzi evacuatori lunghi e intensi)
- Conseguenza tardiva del parto (per debolezza delle strutture di sostegno)
- Processo di invecchiamento per debolezza dei legamenti di sostegno
- Malfunzionamento della muscolatura del pavimento pelvico
- Malattie neurologiche (lesioni del midollo spinale, neuropatie, miopatie)
- Predisposizione genetica (raro)
I sintomi del prolasso sono:
- Comparsa di tessuto che sporge dal retto
- Difficoltà alla emissione delle feci
- Sensazione di incompleta evacuazione
- Emissione in più volte di scarsa quantità di feci
- Prolungato ponzamento (spinta evacuatoria), fino alla necessità di eseguire manovre di svuotamento manuale per consentire l’evacuazione
- Senso di peso anale e perineale che tende ad accentuarsi con la stazione eretta e dopo l’evacuazione
- Tenesmo (sensazione di dover evacuare anche con ampolla rettale vuota)
- Prurito
- Dolore addominale e sacrale
- Sanguinamento durante l’evacuazione, perdita di muco, ano umido
- Difficoltà a trattenere i gas e le feci, sottoforma di vera e propria incontinenza (28-88% dei casi)
- Stipsi nel 15-65% dei pazienti
- Lesione nervosa secondaria da stiramento cronico (neuropatia del pudendo) con associazione di un perineo discendente
- Associazione di altri disturbi dell’apparato genito-urinario: prolassi genitali, vescicali (cistocele) con o senza associata incontinenza urinaria.
Il prolasso rettale si diagnostica sia raccogliendo informazioni sulla storia clinica del paziente sia con esami specifici, quali: esame anorettale completo, defecografia, defeco-RM, manometria anorettale.
Trattamento
Il trattamento del prolasso può essere, a seconda dei casi, conservativo o chirurgico. La scelta di trattamento dipende dalla tipologia di prolasso e dal suo grado di gravità.
Il trattamento conservativo prevede delle misure da adottare quando il prolasso è agli inizi, volte a migliorare sintomi e cause del diturbo:
- Dieta ricca di fibre
- Bere molta acqua
- Assumere lassativi
Il trattamento chirurgico prevede l’utilizzo due differenti approcci: addominale o perineale.
Per ciascun approccio, esiste un numero elevato di metodiche d’intervento diverse. La scelta della metodica più appropriata è fatta dal chirurgo, in base alla caratteristiche del paziente (età, sesso, sintomi ecc.) e al tipo di prolasso rettale.
La cura chirurgica indicata, in alcuni casi, e la così detta prolassectomia secondo Longo, dal nome dell’italiano che per primo ha ideato e messo a punto tale intervento. Si tratta di un lifting della parete del retto distale teso a rimuovere il prolasso che determina da un lato la malattia emorroidaria e dall’altro la ostruita defecazione in particolar modo nelle donne. Tale lifting permette una disostruzione del lume rettale, riporta le emorroidi al loro posto originario in maniera tale da permettere una guarigione dei sintomi quali sanguinamento, prurito anale e via discorrendo, contribuisce ad un radicale miglioramento della qualità di vita.