Malattie croniche intestinali: utilizzare le cellule staminali limita le complicanze
- by Varriale Prof. Massimiliano
- 12 gen 2023
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Minore invasività, degenza post-operatoria più breve e prognosi migliore. Sono questi gli ingredienti del successo che l’equipe chirurgica del professore Massimiliano Varriale, proctologo dell’ospedale Sandro Pertini di Roma, ha ottenuto attraverso l’utilizzo delle cellule staminali. «Le cellule staminali possono offrire un importante contributo per il trattamento di alcune complicanze che possono presentarsi in quei pazienti che soffrono di malattie croniche intestinali – spiega il professor Varriale -. Utilizzandole possiamo eseguire tecniche chirurgiche mininvasive che portano al miglioramento, se non addirittura alla guarigione, evitando interventi chirurgici più importanti e, soprattutto, invalidanti per il paziente, come il confezionamento di una stomia».
Con le staminali la chiusura delle fistole è mininvasiva
Grazie all’impiego delle cellule staminali l’equipe chirurgica del professor Varriale ha ottenuto ottimi risultati nel trattamento delle fistole che, nelle donne affette da malattie croniche intestinali, possono comparire nella zona ano-vaginale. «Tali fistole – spiega il proctologo – sono di difficile gestione e presentano un rischio di recidiva piuttosto elevato. L’utilizzo delle cellule staminali permette di eseguire delle tecniche chirurgiche di chiusura delle fistole, sia che si tratti di fistole anali-complesse che ano-vaginali, nella maniera più diretta, con eccellenti risultati. Grazie a questa tecnica i pazienti possono mantenere una normale funzionalità intestinale, evitando di doversi sottoporre ad un intervento per il confezionamento di una stomia, assai più complesso e invalidante, sia nel breve che nel lungo termine».
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