STIPSI? IMPORTANTE IL RUOLO DELLE FIBRE
- by Varriale Prof. Massimiliano
- 12 apr 2022
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Per stipsi, meglio nota con il termine stitichezza, si intende il passaggio poco frequente o difficoltoso di feci dure, in grado – molto spesso – di provocare dolore addominale.
La stipsi è un problema relativamente comune, ma è bene che essa non venga confusa con quella occasionale.
STITICHEZZA OCCASIONALE VS. STITICHEZZA VERA E PROPRIA
La stitichezza occasionale, come suggerisce lo stesso nome, insorge soltanto in particolari condizioni e circostanze, ossia ad esempio in concomitanza con un viaggio, un cambio di alimentazione/clima, o durante la gravidanza o ancora in determinati giorni del ciclo mestruale. Può presentarsi, inoltre, quando si adottano determinati comportamenti errati, tra cui il più frequente è quello di trattenere (perché si è fuori casa o al lavoro) lo stimolo di andare in bagno.
La stipsi vera e propria, invece, è un problema reiterato e continuo nell’evacuazione, che in questo caso avverrà in un numero inferiore alle 3 volte alla settimana.
COME AFFRONTARE IL PROBLEMA?
I primi accorgimenti da seguire per tentare di risolvere il problema sono:
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aumentare l’assunzione di liquidi durante la giornata (almeno un litro e mezzo);
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preferire i rimedi naturali, tramite ad esempio il consumo di sciroppo di fichi, prugne, mele cotte, kiwi, marmellate o miele;
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mangiare lentamente e a intervalli regolari durante la giornata;
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consumare quotidianamente alimenti ricchi di fermenti lattici (es. yogurt) per aiutare l’intestino a ripristinare la flora batterica. Questo punto è fondamentale poiché le alterazioni di enzimi, della flora, del pH digestivo e della mucosa intestinale sono in grado di incidere a livello globale, non solo intestinale, sulla nostra salute;
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praticare attività fisica in maniera costante. È stato dimostrato scientificamente che i soggetti attivi dal punto di vista fisico hanno molte meno problematiche legate alla regolarità intestinale rispetto ai sedentari. Per attività fisica si intende quella di media intensità: non basta camminare 20 minuti al giorno, bisognerebbe farlo per 1 ora, alternativamente andrebbe praticata un’attività più intensa per 30 minuti (nuoto, bicicletta, corsa, ecc.);
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avere cura della propria salute mentale: stress, ansia, stimoli emozionali, paura e aggressività repressa sono tutte condizioni psicologiche capaci di incidere sulla motilità gastrica e intestinale, predisponendo alla stitichezza;
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NON usare clisteri o farmaci lassativi in autonomia, senza controllo medico, poiché l’eccesso ne vanifica l’effetto;
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aumentare il consumo di fibra alimentare.
Questo ultimo punto è particolarmente importante in quanto le fibre possono essere davvero delle ottime alleate naturali per la risoluzione del problema della stipsi. Vediamo in che modo.
COSA SONO LE FIBRE E PERCHÉ SONO IMPORTANTI
Le fibre, in generale, sono la componente in cellulosa delle piante; quelle alimentari, in particolare, sono le componenti in cellulosa presenti, variabilmente, all’interno dei vegetali commestibili. Esse costituiscono la parte inassimilabile del vegetale ingerito. Nell’apparato digerente umano, infatti, non essendo presente come per quello dei ruminanti l’enzima capace di scindere la cellulosa, le fibre transitano senza essere assimilate e senza fornirci calorie o altre sostanze nutritive. Per questo, in fisiologia umana, si identifica come fibra la parte degli alimenti vegetali che non viene degradata dagli enzimi digestivi.
Sembrerebbe che le fibre siano nemiche del nostro organismo, tutt’altro! Esse, se usate oculatamente e dosate su ogni persona, non provocano affatto danni, anzi.
Le fibre svolgono tre azioni importantissime per il buon funzionamento del nostro apparato digestivo:
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richiamano acqua, contribuendo ad ammorbidire le feci e a facilitarne il transito;
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aumentano il volume delle feci, stimolando la motilità intestinale e favorendo l’evacuazione;
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puliscono a fondo le pareti intestinali, come fossero una scopa di saggina.
Tali fattori fanno sì che il tempo di stasi della massa fecale sia molto più breve rispetto a chi ha una dieta priva o povera di fibre, favorendo conseguentemente una più rapida espulsione dei prodotti di scarto, delle tossine e un minor contatto di prodotti dannosi con la mucosa intestinale. Tutto ciò aiuta anche nella prevenzione dei tumori della parte finale dell’intestino.
QUANTE FIBRE INSERIRE NEI NOSTRI PASTI QUOTIDIANI?
Diverse ricerche stabiliscono la necessità di 25-30 grammi giornalieri, ma senza stare a fare strani calcoli, diciamo che una buona introduzione di verdura e frutta ci garantirà la quota.
È bene sapere che i prodotti animali o gli alcolici non contengono affatto fibre, ma anche le farine raffinate (che costituiscono solitamente l’80% della nostra alimentazione) sebbene siano cereali, a causa dell’elevato grado di raffinazione ne contengono in percentuale molto bassa.
Un’ottima fonte di fibre è costituita, invece, dai cereali integrali, dalla frutta secca e dai legumi, oltre che da frutta e verdura. Le fibre alimentari sono da preferire alle fibre pronte da acquistare in farmacia: le bustine contenenti fibre estratte chissà come e pagate a caro prezzo non sono in alcun modo migliori di una bella insalata fresca o di una bella porzione di frutta!
È evidente che, purtroppo, il nostro organismo non è più abituato a lavorare in certe condizioni. Immettendo sempre di più prodotti confezionati, ricchi di zuccheri raffinati, e tanti prodotti carnei, contribuiamo a far sì che il nostro apparato digestivo si “dimentichi” del beneficio di questi spazzini naturali.
Chi ha problemi di stipsi deve necessariamente inserire nella propria alimentazione il giusto apporto di fibre cominciando con dosi minime, per poi proseguire gradualmente e annotando le varie conseguenze fisiche che questa reintroduzione susciterà. Anche per chi non abbia particolari problemi di stitichezza, quando e se ci si renda conto di consumare poca frutta e verdura, si dovrebbe cominciare a porre gradualmente rimedio.
CONCLUSIONE: QUALCHE TIPS ALIMENTARE
Una volta arrivati, poco per volta, al giusto regime di consumo, come si potrà comporre un pasto ben bilanciato? Alcuni consigli:
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introdurre nella dieta un pasto di legumi, bilanciato con cereali per avere il giusto apporto di proteine, almeno tre volte a settimana;
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iniziare con dei passati, per evitare che la buccia, dei fagioli in particolare, ricca di fibre ma per alcuni indigesta, possa creare gonfiori, soprattutto se associamo i legumi ad altre proteine animali o a frutta;
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prediligere cereali integrali in chicchi alternandoli alla solita pasta: se proprio non ci piace il gusto, proviamo con chicchi decorticati o perlati, sebbene in quest’ultimo caso le fibre siano in quantità minore;
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consumare, come spuntino, carote, sedani e finocchi, ma anche frutta secca e semi oleosi, fonti di vitamine e grassi polinsaturi.
Grazie a tali semplici accorgimenti si potrà rapidamente raggiungere un consumo ottimale di fibre che, a catena, genererà una serie di benefici difficilmente raggiungibili consumando snack pronti, pasti precotti o prodotti da farmacia “ricchi in fibra”. Provare per credere!