Estate e disturbi anali: cosa consiglio ai miei pazienti in viaggio, in spiaggia e in vacanza
- by Varriale Prof. Massimiliano
- 7 lug 2025
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Ogni estate, puntualmente, ricevo decine di messaggi dai miei pazienti: "Dottore, sono in vacanza e mi si sono gonfiate di nuovo le emorroidi… cosa faccio?"
Oppure: "Sono in campeggio e ho prurito anale da giorni, è normale col caldo?"
La risposta è: sì, può succedere. Le alte temperature, i viaggi lunghi, i cambi di abitudini alimentari e l’aumento della sudorazione sono tutti fattori che possono peggiorare o riattivare disturbi anali come emorroidi, ragadi, prurito anale e stitichezza.
Per questo motivo, ho deciso di raccogliere in questo articolo qualche consiglio pratico che do abitualmente in ambulatorio prima dell’estate.
I 3 fattori che peggiorano i disturbi anali in estate
- Il caldo e l’umidità favoriscono congestione, infiammazione e sudorazione locale, che può irritare la cute perianale.
- La sedentarietà nei lunghi viaggi (auto, treni, aerei) comprime il plesso emorroidario.
- Le variazioni nell’alimentazione e nell’idratazione alterano la regolarità intestinale.
Viaggiare senza infiammarsi
- Fermatevi ogni 2-3 ore se viaggiate in macchina: anche 5 minuti di passeggiata sono sufficienti per riattivare la circolazione pelvica.
- Portate un cuscino a ciambella, utile per chi soffre di emorroidi avanzate o in fase dolorosa.
- Bevete molta acqua, anche se non sentite sete: almeno 1,5–2 litri al giorno.
- Evitate snack confezionati salati, panini con insaccati e bibite zuccherate: aumentano la ritenzione e l’infiammazione.
In spiaggia: attenzione al costume bagnato
Il mare fa bene allo spirito, ma può irritare la pelle già sensibile.
- Non restate con il costume bagnato troppo a lungo. Portatevi un cambio asciutto.
- Sedetevi su un telo pulito, evitando il contatto diretto con la sabbia calda e umida.
- Dopo il bagno in mare, risciacquatevi con acqua dolce: il sale può peggiorare il prurito anale.
A tavola in vacanza: equilibrio e fibre
Durante le ferie si tende a esagerare: fritti, aperitivi, cene abbondanti. Se avete una predisposizione ai disturbi anali, meglio modulare:
- Sì a frutta fresca (prugne, fichi, melone), verdure cotte, cereali integrali
- No a peperoncino, salumi piccanti, alcolici forti, spezie in eccesso
- Se soffrite di stipsi cronica, valutate con il vostro medico l’uso temporaneo di integratori di fibre naturali
Cosa consiglio di portare in valigia?
Da proctologo, suggerisco sempre un mini-kit di emergenza per chi ha una storia di disturbi anali:
- Una crema lenitiva o decongestionante su base prescritta (non tutte sono adatte all’uso prolungato!)
- Salviette intime senza alcool né profumo
- Un integratore di fibre naturali (come psyllium o inulina)
- Una pomata con effetto anestetico locale per brevi periodi
- Biancheria intima in cotone, da cambiare spesso
Quando consultare un medico, anche in vacanza
Se notate uno di questi sintomi, non aspettate il rientro:
- Dolore anale acuto e costante
- Sanguinamento rosso vivo dopo la defecazione
- Gonfiore improvviso con dolore intenso (può trattarsi di una trombosi emorroidaria)
- Sensazione di "blocco" o evacuazioni incomplete per giorni
Molte strutture turistiche sono collegate con ambulatori o servizi di guardia medica. In alternativa, oggi esistono servizi di consulenza specialistica a distanza, che possono offrire una prima valutazione utile.
Il mio consiglio da specialista
Programmate una visita proctologica prima della partenza, soprattutto se avete già sofferto di emorroidi, ragadi o prurito anale. Un piccolo controllo può evitarvi grandi fastidi lontano da casa.
Ricordiamoci: non c’è nulla di cui vergognarsi. I disturbi anali sono estremamente comuni, soprattutto nei mesi estivi. Prevenirli e saperli gestire è parte del nostro benessere generale.
Buone vacanze… anche per il vostro intestino!