Il Dolore Addominale
- by Varriale Prof. Massimiliano
- 3 lug 2023
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Il dolore addominale può essere riferito a numerose patologie.
Può avere origine in una qualsiasi struttura dell’addome (compreso torace e bacino) o della parete addominale. Si divide in dolore addominale acuto o cronico.
Il dolore addominale è un sintomo comune di numerose malattie per questo è indicato rivolgersi ad uno specialista se presente.
Si definisce dolore addominale cronico, un dolore che è presente da oltre tre mesi. Se è costante si dice cronico se va e viene è definito ricorrente.
E’ importante che un medico visiti il paziente in modo da poter identificare i disturbi tipici che provocano tale dolore.
Quando il dolore addominale interessa soggetti che presentano abitudini intestinali alterate, si parla di sindrome dell’intestino irritabile.
Il dolore provoca gravi problematiche alla qualità di vita del soggetto.
I nervi del tratto digerente e l’asse cervello-intestino possono diventare ipersensibili a sensazioni che nella maggior parte delle persone non provocano fastidio.
Fattori genetici, stress quotidiani, situazioni sociali e disturbi mentali sottostanti (depressione, ansia) possono tutti contribuire al dolore. Il dolore addominale cronico, nei bambini, può essere correlato a stress, intolleranza al lattosio, in tali casi, abuso su minori.
La valutazione dello specialista deve essere volta a stabilire se si tratta di dolore funzionale o se è causato da un disturbo, un farmaco o tossina. Non è facile questa differenziazione.
Può essere accompagnato da segnali d’allarme come: febbre, perdita di appetito e peso, dolore che fa svegliare nella notte, sangue nel vomito, nelle feci o nelle urine, episodi gravi o frequenti di vomito o diarrea, ittero, gonfiore dell’addome e/o degli arti, difficoltà di deglutizione.
Se il dolore è accompagnato da uno di questi segnali è indicato rivolgersi immediatamente ad un medico.
Lo specialista pone all’utente domande su sintomi e sulla sua storia personale. Esegue l’esame obiettivo e suggerirà una causa del dolore e gli eventuali ulteriori esami e/o accertamenti da effettuare.
Il medico interroga il paziente su attività che attenuano o peggiorano il dolore, abitudini alimentari, dieta ed eventuali altri sintomi.
L’esame obiettivo è centrato, in particolare, sull’addome. Il medico può prescrivere un’analisi delle feci per l’eventuale presenza di sangue. Nelle donne si può procedere anche ad esplorazione pelvica.
Non vi sono test specifici per il dolore addominale è lo specialista che in base alla propria valutazione decide. Può essere, in genere, valutata funzionalità epatica, renale e pancreatica.
Per i soggetti con fattori di rischio per il cancro del colon è raccomandata la colonscopia.
Ulteriori accertamenti sono eseguiti sulla base dei risultati dell’anamnesi e dell’esame obiettivo.
Il trattamento per il dolore addominale dipende dalla causa e dai sintomi.
Il dolore addominale acuto è quasi sempre sintomo di una patologia intra-addominale. Può essere l’unico indicatore della necessità di un trattamento chirurgico e deve essere rapidamente inquadrato.
Il termine addome acuto si riferisce ad un quadro sintomatologico addominale di gravità tale da richiedere o suggerire un trattamento chirurgico. E’ lo specialista a valutarlo.
Dolore viscerale proviene dai visceri addominali, che sono innervati da fibre del sistema nervoso autonomo e sono sensibili alla distensione e alla contrazione muscolare. Il dolore viscerale tipicamente è vago, sordo e accompagnato da nausea. E’ difficile da localizzare.
Il dolore somatico proviene dal peritoneo parietale, innervato da nervi somatici a loro volta sensibili all’irritazione provocata da processi infettivi, chimici o altre cause infiammatorie. Di solito è ben localizzato.
Il dolore riferito è il dolore percepito a distanza dalla sua origine e deriva dalla convergenza di fibre nervose a livello del midollo spinale. Ad esempio dolore scapolare dovuto a colica biliare.
E’ necessaria sempre un’anamnesi farmacologica dettagliata riguardante prescrizioni ed utilizzo di farmaci che possono causare disturbi gastrointestinali.